Terapia endoscopica curativa nei pazienti con neoplasia intraepiteliale ad alto grado e adenocarcinoma mucosale nell’esofago di Barrett


La terapia endoscopica viene sempre più frequentemente utilizzata nel trattamento della neoplasia intraepiteliale ad alto grado ( HGIN ) e nell’adenocarcinoma mucosale ( BC ) nei pazienti con esofago di Barrett.

Un gruppo di ricercatori tedeschi ha riportato i dati relativi a un periodo di follow-up di 5 anni, tratti da uno studio prospettico di grandi dimensioni sull’efficacia e la sicurezza del trattamento endoscopico in questi pazienti, e che ha anche analizzato i fattori di rischio di recidiva.

Tra l’ottobre 1996 e il settembre 2002, su un totale di 486 pazienti con neoplasia di Barrett, 61 pazienti con neoplasia intraepiteliale ad alto grado e 288 con adenocarcinoma mucosale sono stati inclusi nello studio ( 173 con esofago di Barrett a segmento corto e 176 a segmento lungo ).
I pazienti con cancro submucosale o in stadio più avanzato sono stati esclusi.

Le principali misure di esito dello studio erano i tassi di remissione completa e di recidiva e la morte associata al tumore.

I pazienti sono stati sottoposti a resezione endoscopica ( n=279 ), terapia fotodinamica ( n=55 ) o entrambe le procedure ( n=13 ); due pazienti hanno ricevuto coagulazione mediante argon-plasma.

Il periodo medio di follow-up è stato di 63.6 mesi.

La risposta completa ( CR ) è stata raggiunta da 337 pazienti ( 96.6% ), mentre la chirurgia è risultata necessaria per 13 di loro ( 3.7% ) dopo il fallimento della terapia endoscopica.

Lesioni metacrone si sono sviluppate in 74 pazienti ( 21.5% ); 56 sono morti per malattia concomitante, ma nessuno è deceduto per adenocarcinoma mucosale.

Il tasso di sopravvivenza a 5 anni calcolato è stato dell’84%.

I fattori di rischio più frequentemente associati a recidiva sono stati la resezione graduale, l’esofago di Barrett a segmento lungo, assenza della terapia ablativa dell’esofago di Barrett dopo risposta completa, un tempo di raggiungimento della risposta completa superiore a 10 mesi e una neoplasia multifocale.

Lo studio ha dimostrato che la terapia endoscopica è molto efficace e sicura con ottimi tassi di sopravvivenza a lungo termine.
I fattori di rischio identificati potrebbero aiutare a individuare gruppi di pazienti a rischio di ricorrenza e quelli che richiedono un follow-up intensificato. ( Xagena2008 )

Pech O et al, Gut 2008; 57: 1200-1206


Gastro2008 Onco2008


Indietro

Altri articoli

Tevimbra, il cui principio attivo è Tislelizumab, è un medicinale antitumorale impiegato per il trattamento degli adulti affetti da carcinoma...


L’approccio curativo ottimale per l’adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione esofagogastrica non è noto. È stata confrontata la terapia trimodale (...




Elevati tassi di risposta patologica completa ( pCR ) e dati di sopravvivenza relativamente buoni sono stati osservati in uno...


La chemioterapia di prima linea per l'adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea, avanzato o metastatico, negativo al recettore 2 del...


Le opzioni terapeutiche efficaci sono limitate per i pazienti con tumore esofageo avanzato e metastatico che progredisce dopo due o...


L'efficacia della chemioradioterapia neoadiuvante ( NCRT ) più la chirurgia per il carcinoma esofageo a cellule squamose localmente avanzato (...


La chemioterapia peri-operatoria seguita dalla chirurgia è uno standard di cura per i pazienti con adenocarcinoma esofagogastrico resecabile.  Bevacizumab ( Avastin...


I ricercatori hanno dimostrato che la presenza del batterio Porphyromonas gingivalis nella mucosa esofagea può essere associato a un aumentato...